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Pubblicato il 14 aprile 2025

Dieci tradizioni svizzere nel patrimonio culturale dell’UNESCO

Il patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO mira a proteggere le tradizioni viventi e il sapere locale. In Svizzera, dieci tradizioni hanno ottenuto questo riconoscimento. La Festa dei vignaioli di Vevey è stata la prima tradizione a essere iscritta nella lista, mentre la più recente è l’arte della costruzione in pietra a secco, aggiunta nel 2024.

Sentiero stretto che costeggia il Bisse de Montorge su una collina di vigneti, con vista sulla sottostante città di Sion, circondata dalle montagne sotto un cielo limpido.

2016: l’iscrizione della Festa dei vignaioli nel patrimonio culturale dell’UNESCO

Questo grande raduno, rivisitato in chiave teatrale e organizzato dalla Confraternita dei vignaioli di Vevey, celebra e promuove un tassello fondamentale della cultura regionale: il lavoro viticolo. Se nel 1797 i festeggiamenti durarono solo un giorno, nelle ultime edizioni si sono protratti per ben due settimane! Si svolge solo una volta per generazione e la scorsa edizione risale al 2019.

Festa dei vignaioli a Vevey nel 2019: scalinata delle terrazze della Confraternita dei vignaioli affacciata sul Lago Lemano, con persone sedute sui gradini e un battello sullo sfondo.

2017: il Carnevale di Basilea

Questo evento tradizionale è molto codificato e risale al Medioevo. Il lunedì successivo al mercoledì delle Ceneri, dalle quattro del mattino il «Morgenstraich» dà inizio ai festeggiamenti. Con costumi, maschere e lanterne, le «clique» sfilano per le strade basilesi ancora immerse nell’oscurità. Oltre alle manifestazioni musicali, il carnevale è l’occasione di ripercorrere con pungente ironia gli eventi dell’anno trascorso, con i gruppi di «Schnitzelbank» che recitano poemi satirici nelle cantine e nei ristoranti della città.

Una banda musicale composta da persone in costumi tradizionali attraversa una strada.

2018: la gestione del rischio di valanghe

L’immagine della Svizzera nel mondo è intrinsecamente legata alla montagna e alla neve. Per la sua conformazione, il territorio presenta però anche alcuni rischi, che per secoli gli abitanti hanno dovuto imparare a controllare per poter sviluppare il turismo d’alta quota. Questo sapere, acquisito grazie all’osservazione della natura, permette di valutarli, mentre la costruzione di protezioni o il distacco artificiale di valanghe puntano a ridurli al minimo.

Cartello giallo che avverte del pericolo di valanghe in montagna, circondato da neve e alberi, con vista panoramica sulle cime innevate.

2019: le processioni della Settimana Santa a Mendrisio e l’alpinismo

Durante la Settimana Santa, il comune di Mendrisio (Ticino) è teatro di processioni religiose che vantano ben 350 anni di storia. La sera del Giovedì Santo, le luci del borgo si spengono per lasciare il posto a sorprendenti «trasparenti», ossia grandi dipinti translucidi che illustrano scene bibliche. Oltre 600 figuranti in costume mettono in scena la passione di Cristo sfilando per le vie di Mendrisio durante le processioni del Giovedì e del Venerdì Santo.

Strada storica con portici ed edifici decorati con dipinti religiosi nella città svizzera di Mendrisio, teatro delle tradizionali processioni della Settimana Santa.

L’alpinismo è l’arte di scalare vette e pareti in alta montagna, tutto l’anno, su terreni rocciosi o ghiacciati. Necessita di competenze fisiche, tecniche e intellettuali come pure di materiale ad hoc e si fonda su una cultura condivisa che combina nozioni ambientali e storiche, conoscenze pratiche e valori come il rispetto della natura e l’aiuto reciproco. I club alpini svolgono un ruolo fondamentale diffondendo questa cultura tramite escursioni, pubblicazioni e scambi internazionali.

Un alpinista seduto sulla neve con dei ramponi gialli ben visibili, una giacca blu e un casco arancione, con attorno montagne innevate sotto un cielo terso.

2020: le competenze nella meccanica degli orologi e le «Bauhütten»

Gli orologi svizzeri sono tra gli oggetti più emblematici del Paese. Le competenze legate all’orologeria contraddistinguono l’identità di numerose regioni svizzere e le abilità manuali specifiche di questa industria tramandano tecniche e conoscenze che è necessario preservare. La meccanica svizzera trova applicazione anche nella produzione di automi musicali e carillon, una forma di artigianato artistico che a Sainte-Croix resiste tuttora.

Fotografia d’epoca raffigurante scalpellini in un cortile selciato vicino alla chiesta di San Lorenzo a Norimberga, circondati da elementi architettonici scolpiti.

Le corporazioni edili, cosiddette «Bauhütten», apparse nel Medioevo, raggruppano varie categorie professionali coinvolte nella costruzione o nel restauro di edifici. Queste corporazioni, organizzate in reti sovraregionali, tramandano competenze, rituali e usi e costumi della tradizione orale e scritta. Ripristinate nei secoli XIX e XX, si dedicano alla conservazione, alla trasmissione e all’innovazione delle tecniche tradizionali, collaborando con attori politici, religiosi, culturali e scientifici, e servono da esempio per la gestione e la formazione in loco, applicabili ad altri contesti di edilizia e manutenzione.

2023: la stagione alpestre in Svizzera e l’irrigazione naturale

Ogni estate gli allevatori conducono il bestiame all’alpeggio, uno stile di vita che implica un’ampia gamma di competenze. Per allevare il bestiame e curare i prati, i proprietari ricorrono ancora a tecniche artigianali e ancestrali, malgrado la crescente meccanizzazione dell’agricoltura. Gli eventi e le feste che contraddistinguono questo stile di vita rurale attirano curiosi e testimoniano la forza delle tradizioni in Svizzera.

Quadro rustico appeso a una parete di legno raffigurante campanacci di mucca sospesi e un paesaggio alpino con una fattoria e mucche al pascolo.

L’irrigazione tradizionale si fonda sul principio di gravità e su infrastrutture artigianali per incanalare l’acqua dalle sorgenti naturali ai campi. Presuppone una conoscenza approfondita del paesaggio, dei corsi d’acqua e delle condizioni climatiche come pure la collaborazione tra agricoltori, proprietari terrieri e cooperative. Tramandata in modo informale o per mezzo di istituzioni, questa pratica è legata a contesti di socialità, a feste e a un lessico specifico. È un simbolo identitario e racchiude conoscenze utili al vivere insieme.

2024: l’arte della costruzione in pietra a secco

L’arte della costruzione in pietra a secco consiste in un’edilizia fondata sull’assemblaggio accurato di pietre senza l’impiego di leganti, una tecnica che garantisce stabilità e nello stesso consente di adattarsi al terreno e al clima. Quest’arte richiede la padronanza della geometria, della fisica e della lavorazione dei materiali. Le strutture sono elementi identitari, che valorizzano i paesaggi locali. Questa pratica sociale rafforza la coesione grazie alla collaborazione e alla trasmissione intergenerazionale.

Muri a secco a Orvin fiancheggiati da alberi con una visuale libera sulle Alpi innevate all’orizzonte, sotto un cielo azzurro limpido.